Alberico Sala: 'La verde garitta'
La verde garitta
Sirena di mare non saprebbe
legarmi di più all'isola
del tuo silenzio. È rimasta
più tonda del popone sul granturco
la luna; i merli della torre non fischiano,
li avvolge la nebbia del fiume
e le zanzare. Ora so che il tuo sangue
è più dolce.
Tra i gradini dell'argine è cresciuta
l'erba dell'Appia (il nostro fiume
è più domestico del Tevere, la vedova
vi coglie il pesce per la cena):
stordito il luccio abbocca
all'amo della lucciola; la rondine
dalle chiatte s'impenna con nel becco
una stella.
La tua mano mi guida sulla riva
che scivola. Sprofondare è un passo.
In fallo, o a segno? Il vecchio
fiumarolo dalla verde garitta
sorride alle tue spalle: non sa
per dove paghi libero il pedaggio.
Ticino Pavese, luglio 1956
(da 'Epigrafi e canti', Vallecchi, 1957)
[ FONTE ]
Alberico Sala (Vailate, 11 marzo 1923 – Vailate, 25 novembre 1991)
[ Poeta, scrittore e critico d'arte italiano. Fu giornalista e critico cinematografico all'Eco Di Bergamo, Corriere D'Informazione, al Corriere Della Sera e Il Giorno. Tra i suoi temi la vita familiare, la pianura bergamasca e la condizione del vivere moderno. ]