Liliane Wouters: 'Cosa resta?'
Liliane Wouters
Cosa resta?
Cosa resta del tuo passaggio, Ulisse?
Il canto greco che ci abbeverò,
Ulisse! Così avrei potuto dire
Cesare o Annibale. Scivola il tempo
lento sul corso delle loro gesta,
tram non chiamato Desiderio ma
Nebel. Nebel und Nacht. E la fama?
Ho freddo fin nelle ossa. È appassito
il mio bell'arancio. Tutto passa.
Tutto è passato. Siamo ancora là
come vi furono Cesare, Ulisse,
la Regina. Quale? Tutto svanisce
(scorre, diceva un altro con ragione).
E io dico: del tuo passaggio, Ulisse,
(o Dupont), cosa resta? Le stagioni
di una volta, con o senza le nevi.
I tratti di Ulisse (o di Durand). Saffo
ci ha lasciato soltanto un po' di erba,
la pulzella Giovanna solo cenere.
Chiudila qui, non pensarci, Liliane.
Lo so. Ma vedo i miei giorni fuggire
e presto sarò nel corteo dei Cesari,
degli Ulissi, dei Dupont, preposti
a cercare le nevi di una volta.
(da 'L'aloe', 1983)
[ FONTE ]
Liliane Wouters (Ixelles, 5 febbraio 1930 – Gilly, 28 febbraio 2016)
[ Poetessa, drammaturga, traduttrice e saggista belga di lingua francese. La sua poesia è all'insegna del "grido controllato", rigorosa, precisa ed elegante, generalmente espressa in brevi componimenti ricchi di immagini e di musicalità. ]