Fina García Marruz: 'Danae'
Fina García Marruz
Danae
Una donna, non una dea, aspetta
su cuscini meno morbidi della sua carne
il ventre appena sporgente
di una che è già incinta
dell'attesa, la pantofola vedova
strabica di quell'oro, che già comincia
a salire, a disegnare il tappeto marrone
dei giorni feriali, i verdi
muschiosi e vellutati della stanza
tutta la stanza utero di un dio
pianto dall'angelo, intravisto
dal vecchio, chiamato dalla mano,
che parla o ascolta, luce, non pioggia d'oro,
che non entra, non entra, non entra.
(da 'I Rembrandt dell’Hermitage', 1992)
[ FONTE ]
Josefina García-Marruz Badía, conosciuta artisticamente come Fina García Marruz Havana (L'Avana, 28 aprile 1923 – L'Avana, 28 giugno 2022)
[ Poetessa e ricercatrice letteraria cubana, è stata insignita del Premio Nazionale di Letteratura 1990, del Pablo Neruda 2007 e del Reina Sofia 2011. Con il marito Cintio Vitier prese parte al gruppo letterario della rivista Orígenes. ]