Nazik al-Mala'ika: 'Un invito a sognare'
Nazik al-Mala'ika
Un invito a sognare
Suvvia ... sogniamo, che la dolce notte si avvicina
e il buio tenero, le guance delle stelle ci chiamano
vieni ... andiamo a cercare sogni, a contare fili di luce
e rendiamo il declivio della sabbia testimone del nostro amore
Cammineremo insieme sul petto della nostra isola insonne
e lasceremo sulla sabbia le orme dei nostri passi randagi
e verrà il mattino a gettare le fresche rugiade
e magari spunterà, dove abbiamo sognato, un fiore
Sogneremo di salire verso le montagne della luna
a dilettarci lì dove non c'è fine e non c'è nessuno
lontani ... lontani, dove il ricordo
non potrà raggiungerci, poiché saremo al di là della ragione
Sogneremo di tornare fanciulli, noi due, sopra le colline
correremo, innocenti, sulle rocce e pascoleremo i cammelli
vagabondi senza dimora se non la capanna dell'immaginazione
e quando dormiremo ci inzacchereremo di sabbia
Sogneremo di camminare verso l'ieri e non nel domani
e di arrivare a Babilonia in un'alba fresca
porteremo al tempio, come due innamorati, il patto d'amore
e ci benedirà un sacerdote babilonese con mano pura.
(Traduzione di Mohammed Gassid)
[ FONTE ]
Nazik al-Mala'ika (Bagdad, 23 agosto 1922 – Il Cairo, 20 giugno 2007)
[ Poetessa irachena, considerata una delle prime a introdurre l'uso del verso libero nella rigida struttura poetica araba. Dopo aver compiuto gli studi a Princeton, fondò con il marito l'università di Bassora. Visse in Libano, Kuwait ed Egitto. ]