Marie Under: 'I conti'
Marie Under
I conti
Appoggiata umilmente alla terra, più immobile dell'ombra,
sono seduta tra l'erba secca, in totale solitudine.
La cresta del passato si affievolisce in lontananza,
Il sentiero del gelo mi aspetta nella valle.
Sotto la minaccia del tempo conto i momenti liberi
che cadono, transitori, come bacche, uno dopo l'altro.
Il giorno mi ha voltato le spalle.
È notte. L'ora dei conti. O del giudizio finale?
Oh ascolta il fresco sussurro dell'universo
che chiede, come un angelo severo:
e tu, che cosa hai offerto in sacrificio?
Un dolore pieno di gioia scuote la mia anima,
sento una risposta scivolare sulle mie labbra come una preghiera
- Chiedilo a chi mi ha battezzato con i versi.
(da 'Sui confini', 1963)
[ FONTE ]
Marie Under (Tallinn, 27 marzo 1883 – Stoccolma, 25 settembre 1980)
[ Poetessa estone. Nel 1944 lasciò la patria invasa dai sovietici riparando con la famiglia a Stoccolma. Fu candidata otto volte al Premio Nobel. I suoi versi passano dall'esuberanza giovanile a una musicalità classica attraversando un periodo di irrequietezza. ]