Erika Burkart: 'Presso gli alberi'
Erika Burkart
Presso gli alberi
Dove il tiglio e l'abete
ti erano fratelli,
la foglia cresceva in mano,
la foglia simile a un cuore,
Fratello Tiglio! – Aghi negli aghi
si specchiavano tiglio e abete.
Vagando su spighe e su neve
la campana trovava la via di casa,
le cui finestre erano occhi
sopra gli alberi, che mi
riconoscevano,
quando tornavo a casa da lontano.
Corone di rami
crescevano agli alberi;
nella loro ombra protettiva
la donna rimpiccioliva, piena di sensazioni,
poggiata contro il ceppo di un noce,
forma umana,
con il suo corpo sempre più minuto.
Dinanzi alla porta aperta,
che concede accesso agli smarriti e ai morti
della mia vita, spuntano in tardo autunno
nere foglie dalla penombra,
le parole vanno in cerca
del loro senso perduto,
senso e immagine si sovrappongono, trasformati,
in una parola ritrovata.
(da 'Turno di notte', 2011 - Traduzione di Nino Muzzi)
[ FONTE ]
Erika Burkart (Aarau, 8 febbraio 1922 – Muri, 14 aprile 2010)
[ Poetessa e scrittrice svizzera. Attenta osservatrice della natura, dal suo eremo di Haus Kapf a Murimoos coglieva gli elementi naturali per filarli in un tessuto di pensieri e visioni metafisiche. ]